Sinfonica

Le nozze di Figaro – Comunale nouveau 18 Maggio 2023


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MATISSE
A mio parere    ..
. . Le  nozze di Figaro sono il capolavoro assoluto del compositore salisburghese. Grazie al talento di Pierre-Augustine Caron de Beaumarchais, alla capacità di Da Ponte di trasformare il testo teatrale in un libretto che nulla toglie alla vivacità di Beaumarchis e a una musica mozartiana che accompagna e sottolinea perfettamente il plot, l’opera scorre senza alcuna pausa per quello che è uno dei vertici assoluti della storia operistica. E non sorprende certo che come il testo francese anche l’opera mozartiana abbia sollevato le perplessità per non dire ostilità delle classi nobili anche perchè accomunata a un Don Giovanni che certo alla nobiltà non faceva sconti. Le nozze richiedono un grande equilibrio della compagine musicale e registica perchè eccessi da una delle due componenti porta inevitabilmente al collasso della produzione.
Nozze di Figaro Bologna I
Non è il caso della produzione bolognese. Per una sua disamina mi sembra giusto sottolineare per prima cosa la direzione di Martijn Dendeviel. Il giovane direttore ha impresso fin dall’ouverture una non comune dinamica all’orchestra privilegiando le singole parti quando protagoniste del discorso musicale e tenendo sempre nel corso dell’opera tempi rigorosi pur concedendo, naturalmente, spazio all’interpretazione vocale.  Per una volta abbiamo visto un gesto non convenzionale del direttore che – come spesso non capita – utilizza entrambe le braccia singolarmente (si ricordi in materia Abbado!) e non un parallelismo tanto banale quanto inutile.  La riuscita della produzione bolognese è stata anche legata alla uniformità (non banalità, si badi) della compagine di canto che ha tenuto sempre un livello medio-alto in cui solo una voce ha svettato sopra le altre, quella di Mariangela Sicilia nel ruolo della contessa. Una voce eccezionale nei pianissimi, capace di estrarre dalla partitura tutte le sfumature più recondite mentre ove il registro richieda una maggiore vigoria si è percepita qualche durezza. Ma una prestazione di ottimo livello. Figaro (Davide Giangregorio), Susanna (Eleonora Bellocci) e il conte (Vito Priante) sono ottimi professionisti, forse non eccezionali in assoluto ma il loro amalgama ha prodotto un risultato di assoluta qualità.  Un discorso a parte per il Cherubino di Cecilia Molinari che in questo caso non ha raggiunto gli stessi livelli di altre produzioni. Il ruolo è certamente complesso e sottoposto all’attenzione rigorosa del pubblico anche per la notorietà delle sue arie. Un risultato buono ma al di sotto delle aspettative. Il resto della compagnia di canto ha svolto con diligenza il proprio ruolo. Quanto alla regia bisogna ringraziare l’assenza di quella componente “creativa” (alla Michieletto, per intenderci) che purtroppo infesta spesso le scene dei teatri. In una scena non certo fastosa (con i tempi che corrono i teatri meno importanti hanno budgets che non consentono grandi scenografie) vengono introdotti i pochi elementi sufficienti a descrivere l’atmosfera.  I protagonisti si muovono secondo copione (forse solo il conte non ha una presenza scenica all’altezza degli altri interpreti) e l’uso delle immagini sulle quinte ha avuto risultati controversi. Qualche sbavatura non è mancata, sia per l’allusione lesbica nella prima aria di Cherubino sia nel “trenino” finale che proprio nell’opera non ci “capa”. Non apprezzabile la trasformazione di Cherubino in una sorta di marionetta: il personaggio ha ben altre sfumature da sottolineare. Un pubblico ancora una volta non foltissimo e abbastanza tiepido negli applausi a scena aperta ha comunque tributato un buon successo a queste Nozze.
 
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(Giovanni Neri 77)
 
Happy
Happy
Direttore Martijn Dendievel
Regia e scene Alessandro Talevi

MAESTRO DEL CORO Gea Garatti Ansini
Cast
FIGARO Davide Giangregorio
SUSANNA Eleonora Bellocci
CONTE Vito Priante
CHERUBINO Cecilia Molinari
BARTOLO Francesco Leone
CONTESSA Mariangela Sicilia
MARCELLINA Laura Cherici
BASILIO Paolo Antognetti
DON CURZIO Cristiano Olivieri
ANTONIO Dario Giorgelè
BARBARINA Patricia Daniela Fodor
DUE CONTADINE Chiara Salentino Rosa Guarracino

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In my opinion Le nozze di Figaro is the absolute masterpiece of the Salzburg composer. Thanks to the talent of Pierre-Augustine Caron de Beaumarchais, to Da Ponte’s ability to transform the theatrical text into a libretto that does not detract from the liveliness of Beaumarchis and to a Mozart music that perfectly accompanies and emphasizes the plot, the opera flows without any pause for what is one of the absolute tops of opera history. And it is certainly not surprising that like the french text also Mozart’s opera triggered the perplexities not to say hostility of the noble classes also because it is linked to a Don Giovanni who certainly dose not make acquitts the nobility. The nozze requires a great balance of the musical and directorial team because excesses from one of the two components inevitably leads to the collapse of the production.This is not the case with Bologna production. It seems correct to underline first of all the direction of Martijn Dendeviel. The young conductor has led to uncommon dynamic the orchestra starting from the overture, favouring the individual sections when protagonists of the music and always keeping rigorous rythms during the entire opera while granting, of course, space for the vocal interpretation.  For once we have seen an unconventional gesture of the director who – as often does not happen – uses both arms individually (remember Abbado on the subject!) and not a parallelism as trivial as useless.  The success of the Bologna production was also linked to the uniformity (not banality, mind you) of the singing team that always held a medium-high level in which only one voice stood above the others, that of Mariangela Sicilia in the role of the countess. An exceptional voice in “pianissimi”, able to extract from the score all the most hidden nuances while where the register requires greater vigour some hardness was perceived. But an excellent performance. Figaro (Davide Giangregorio), Susanna (Eleonora Bellocci) and the count (Vito Priante) are excellent professionals, perhaps not exceptional in absolute but their amalgam has produced a result of absolute quality.  A separate evaluation for the Cherubino by Cecilia Molinari which in this case has not reached the same levels as in other performances. The role is certainly complex and subjected to the rigorous attention of the public also for the notoriety of its arias. A good result but below expectations. The rest of the singing company diligently played its role. As for the direction, we must thank the absence of that “creative” component (“a la Michieletto”, to be clear) that unfortunately often plagues many theaters. In a scene that is certainly not sumptuous (with the present times the less important theaters have budgets that do not allow large expenditures) the few elements sufficient to describe the atmosphere are introduced.  The protagonists move according to script (perhaps only the count does not have a stage presence at the level of the other performers) and the use of images on the scenes has had controversial results. Some smudges were not missing, both for the lesbian hint in Cherubino’s first aria and the final “train” that with the opera has nothing to do.  The transformation of Cherubino into a sort of puppet is not appreciable: the character has other nuances to underline. An audience once again not very thick and quite lukewarm in the applause in the open scene has still given a good success to this nozze.
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4 risposte a "Le nozze di Figaro – Comunale nouveau 18 Maggio 2023"

  1. Pingback: Dendeviel Avdeeva – Comunale sinfonica 27 Maggio 2023 | Kurvenal: le recensioni musicali

  2. Carlo Borghi ha detto:

    Ottimo, ottimo, ottimo !!!…. Anch’io credo che Le Nozze sia un capolavoro, non solo di Mozart ma anche uno dei migliori (A volte credo che sia il migliore. Ma poi mi ridimensiono un po’ pensando alla Carmen, al Tristano, alla Salome e all’Elettra, all’Angelo di Fuoco ed anche ad altri).

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