MATISSE
Di sicuro ..
. . Angela Hewitt è ai vertici assoluti del repertorio settecentesco. Maturità interpretativa, rispetto assoluto dello stile, uso moderato e saggio del pedale, tecnica immacolata sono le caratteristiche di questa grande artista che ha saputo convincere tutti i critici musicali, anche i più difficili. Lo Scarlatti della Hewitt è cristallino e prezioso nello stesso tempo senza mai indulgere a effetti “speciali”, nel rigoroso rispetto delle caratteristiche del compositore. Altrettanto dicasi per Mozart. Quanto a Bach può essere leggermente discutibile un po’ di virtuosismo nel concerto italiano e nel primo brano della suite inglese ma queste sono solo questioni di gusti: mai la Hewitt si allontana dall’alveo dello stile e quindi si muove al suo interno secondo la sua sensibilità. Ci sono casi come questo in cui il recensore ha ben poco da dire: un concerto di eccezionale qualità. Un solo bis e grande e meritato successo di pubblico.
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(Giovanni Neri 77)
Programma
condivido in pieno il tuo commento; mi rimane un dubbio. Che cosa era il bis?
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Buona domanda: la prossima domanda?…..
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A chi lo chiedo se non a te?
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A Musica Insieme….
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