MATISSE
Canadese con genitori cinesi, 25 anni, ..
. . allievo di Đặng Thái Sơn (vincitore dello Chopin del 1980 e scomparso dai palcoscenici europei) si presenta finalmente al pubblico milanese Bruce Liu vincitore dello Chopin del 2021 (rimandato di un anno rispetto alla data prevista del 2020 a causa della pandemia). Inutile dire che è dotato di tecnica trascendentale (ma un vincitore dello Chopin è necessariamente tale se si eccettua lo “scivolone” del 2010 con Yulianna Andreevna Avdeeva) ed è certamente un grande talento anche se – mio parere personale – non il miglior concorrente dell’ultimo Chopin. Il suo repertorio è ancora limitato (basta guardare sul suo sito i programmi dei prossimi concerti, praticamente una fotocopia) ma la cosa è comprensibile per un esecutore giovane (ma non giovanissimo per gli standard attuali). Nel concerto di Milano ha presentato un programma organizzato in modo singolare con l’intervallo inserito dopo il 4o scherzo di Chopin. Va detto che – finalmente! – riproporre una serie di brani di Rameau è stata una scelta culturalmente intelligente e ben accolta dal pubblico. Stranamente nel set di brani non era compresa la famosissima Egyptienne ma è solo un particolare non significante. Anche aprire la seconda parte del concerto con le non bellissime variazioni chopiniane op. 2 (brano giovanile brillante e virtuosistico) seguite poi da un notturno singolo prima di affrontare il trascendentale brano Lisztiano è apparsa una scelta non felice. Ma veniamo all’interprete. Le esecuzioni di Bruce Liu sono estremamente levigate, talvolta persino un po’ evanescenti, mentre non andrebbe mai dimenticato che Chopin era tutt’altro che la rappresentazione esangue che spesso ne viene fatta: nonostante la malattia aveva un carattere impetuoso che nell’esecuzione delle sue composizioni non dovrebbe mai mancare. Nulla da eccepire sull’approccio stilistico dei brani di Rameau nei quali la scelta è stata non quella di una esecuzione filologica ma di una interpretazione con molti piani e forti e abbondanza di pedale. Inutile qui disquisire sul sesso degli angeli: se Rameau avesse avuto a disposizione uno strumento con il piano e il forte anzichè un clavicembalo come si sarebbe comportato? Quindi un ottimo risultato con una tecnica pulitissima e una magistrale esecuzione dei trilli (ricordando Sokolov). Inuile dire che nel rutilante brano di Liszt ha messo in luce tutte le doti tecniche esibite anche in due dei bis, lo studio sui tasti neri di Chopin e La campanella di Liszt (non dimenticando che il tema è di Paganini in un suo concerto per violino e orchestra). Un bis bachiano ha completato la serata. Grande ma non eccezionale successo di pubblico.
Programma
Jean-Philippe Rameau Les Tendres Plaintes, Les Cyclopes, Menuets I et II, Les Sauvages, La Poule, Gavotte et six doubles
Fryderyk Chopin Ballata n. 3 in la bemolle maggiore op. 47, Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54, Variazioni su “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni di Mozart op. 2, Notturno n. 20 in do diesis minore op. post.
Franz Liszt Réminiscences de Don Juan S 418
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Egregio Kurvenal ,intanto grazie per questo interessante resoconto sull’arte pianistica di Bruce Liu .
Ho avuto occasione di ascoltarlo solo in streaming allo Chopin (ma che streaming ! Sembrava di essere presenti in sala sia per la qualità’ video che per quella audio ,con you tube poi …chapeau ) ,devo dire che in quella occasione il livello della competizione mi e’sembrato molto elevato e il fatto che abbiano premiato il pianista canadese ci sta ma anche i secondi erano mooolto vicini , tra cui Gadijev che preferivo ,tutti i finalisti erano veramente preparatissimi .A certi livelli forse e’ solo questione di gusti .
Come programma Bruce Liu poteva fare di meglio per farsi conoscere ,la scelta Lisztiana forse più’ originale che utile e Rameau perché’ no?
Uno Chopin piu’tematico o di periodo avrebbe incuriosito di piu’ma forse gli impegni concertistici che gli saranno piovuti addosso non permettevano altre scelte .
Volevo anche risponderle in merito alla scarsità’ dei commenti ,la sua rubrica e’stimolante e utile ma credo che pochi possano frequentare le sale da concerto con la sua frequenza quindi confrontarsi su quello che non si e’ascoltato e’impossibile ,io devo confessare che la leggo per tenermi aggiornato sui vari eventi e per questo la ringrazio anche per i prossimi articoli.
A presto
Massimo Giannetto
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Grazie del suo commento!
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