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Duo Maisky – Bologna Musica Insieme 16 Settembre 2022
MATISSE
Mischa…
..Maisky è certamente una leggenda del violoncellismo mondiale ma… gli anni passano per tutti (74 anni) e il violoncello è strumento molto, molto particolare che richiede lucidità, precisione e anche sforzo fisico (anche se può non sembrare). Avevo già avuto sentore di qualche defaillance nel 2016 nel difficilissimo e famosissimo concerto di Dvořák op. 104 (Maisky Rustioni – Pomeriggi musicali Milano 15 Ottobre 2016) e purtroppo la sensazione di un declino si è confermata in un concerto dal programma “sfilacciato”, composto da vari brevi brani (escludendo la sonata di Šostakóvič e in parte il niosissimo brano di Respighi destinato al dimenticatoio della storia musicale) probabilmente una collezione di “bis” accumulati nel tempo ma che danno la sensazione di un programma improvvisato senza una sua propria valenza. “Sic transit gloria mundi”…. Grande rispetto quindi per un ex grandissimo ma possiamo solo sperare che non insista come M. Pollini facendo rimpiangere gli anni più fulgidi e segua le orme di A. Brendel, appendendo lo strumento al chiodo prima che sia troppo tardi. Anche perchè l’uso dello spartito denuncia ovviamente un calo di memoria. Ma veniamo al concerto. La seconda parte potrebbe essere denominata come una “ninna nanna” vista la noiosità e ripetitività dei brani, eseguiti in sequenza senza neppure una cesura fra autori diversi. Tutti melodici, tali da mettere in luce la qualità migliore del Maisky attuale: intonazione perfetta, suono bellissimo, vibrato eccezionale ma il violoncello non è solo questo. “E del passato ci assalse il sovvenir…” La cruda realtà è che il Maisky attuale è zavorrato da una figlia pianista – Lily – assolutamente non all’altezza che può al massimo eseguire semplici accompagnamenti. E la sonata di Šostakóvič non è certamente difficile. Siamo in presenza – purtroppo – di un nepotismo – peraltro comprensibile – che si protrae da molti anni e nato in parte da complesse vicende personali. La prima esibizione del duo cui ho assistito fu al Circolo della Musica di Imola, certamente prima della fine del 2013 (inizio di Kurvenal) e già allora il giudizio sulla pianista fu decisamente negativo. Non posso dimenticare un bis solistico consistente nel famoso studio op.8 n.12 di Skrjabin, tecnicamente trascendentale, che fu un vero disastro. E la carriera – se così si può definire – si è svolta in pratica unicamente all’ombra del celebre padre. Non una registrazione solistica, non un concerto con orchestra, e nessuno dei brani più famosi del repertorio violoncellistico più complesso dal punto di vista pianistico (cito ad esempio la sonata di Chopin op. 65, la seconda sonata di Brahms op. 99, l’op. 102 n. 2 di Beethoven con la sua difficile fuga etc.). Insomma una pianista per essere eufemistici poco significativa che ha ancora una volta ribadito l’assenza di uno specifico valore collocandosi sul piano di un’onesta professionalità di basso livello e nulla più. Va da sé che sono sempre pronto a ricredermi ma ci vorrebbero prove concrete e non solo il nome del padre. Naturalmente – ça va sans dire – grande successo di pubblico per il concerto ma come sempre senza alcuna reale valutazione critica. In tempi di elezioni la cosa riprende in modo speculare le drammatiche problematiche del valore del voto. Due bis ancora soporiferi….
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Programma
O.Respighi Adagio con variazioni op. 133
D.Šostakóvič Sonata in re minore op. 40
N.Rimskij-Korsakov Ninfa op. 56 n.1 – La rosa e l’usignolo op.2 n.2
P.I.Čajkovskij Notti agitate op. 60 n.6 – Solo chi conosce la nostagliaop. 6 n. 6 – “Ottobre” da Le stagioni op. 37 a – Valse Sentimentale op. 51 n.6
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Mischa Maisky is certainly a legend of world cellism but… the years pass for everyone (74 years) and the cello is a very, very particular instrument that requires lucidity, precision etc. I had already had a hint of some defaillance in 2016 in the very difficult and famous concert by Dvořák (Maisky Rustioni – Pomeriggi musicali Milano 15 October 2016) and unfortunately the feeling of a decline was confirmed in a concert of a “frayed” program, made of many short pieces (excluding the sonata by Šostakóvič and partly the overboring piece by Respighi destined to the oblivion of musical history) probably a collection of “encores” accumulated over time but which gives the feeling of an improvised program without its own value. “Sic transit gloria mundi“…. Great respect therefore for a former great cellist but we can only hope that he does not insist like M. Pollini making us to regret the brightest years and follows in the footsteps of A. Brendel, leaving the instrument before it is too late. Also because the use of the score obviously denounces a decline in memory. But let’s get to the concert. The second part could be called a “lullaby” given the boring and repetitiveness of the pieces, performed in sequence without even a break between different authors. All melodic, such as to highlight the best quality of the current Maisky: perfect intonation, beautiful sound, exceptional vibrato but the cello is not only this. The stark reality is that the current Maisky is weighed down by a pianist daughter – Lily – absolutely not up to par who can at most perform simple accompaniments. And Shostakovich’s sonata is certainly not difficult. Unfortunately, we are in the presence of a nepotism – which is understandable – which has been going on for many years and derives in part from complex personal events. The first performance of the duo I attended was at the Circolo della Musica in Imola, certainly before the end of 2013 (beginning of Kurvenal) and even then the judgment of the pianist was decidedly negative. I cannot forget a solo encore consisting of Skrjabin’s famous technically transcendental study Op.8 No.12, which was a real disaster. And the career – if you can call it that – has unfolded in practice only in the shadow of the famous father. Not a solo recording, not a concert with orchestra, and none of the most famous pieces of the cello repertoire from the piano point of view (for example Chopin’s sonata op. 65, Brahms’ second sonata op. 99, Beethoven’s op. 102 n. 2 with its difficult fugue etc.). We are in the presence of an understandable nepotism which has lasted for many years. In short, a pianist not very significant who has once again reiterated the absence of a specific value placing herself on the level of a honest, low professionalism and nothing more. It goes without saying that I am always ready to change my mind but it would take concrete evidence and not just the name of the father. Of course – ça va sans dire – great public success for the concert but as always without any real critical evaluation. In times of elections, this takes up in a specular way the dramatic problems of the value of the vote. Two encores of the same type….
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Una risposta a "Duo Maisky – Bologna Musica Insieme 16 Settembre 2022"
Ho avuto la fortuna di ascoltare più volte a Verbier Mischa Maisky prima conl’impareggiabile Marta Argheric e poi negli ultimi anni con lafiglia Lilli e non posso che confermare le sue impressioni.
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Ho avuto la fortuna di ascoltare più volte a Verbier Mischa Maisky prima conl’impareggiabile Marta Argheric e poi negli ultimi anni con lafiglia Lilli e non posso che confermare le sue impressioni.
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