MATISSE
L’impostazione registica di Martone ..
… avrebbe potuto essere un disastro alla Michieletto. Ha invece un suo valore nella contrapposizione fra l’ambito ducale e quello “dilapidated” della dimora di Rigoletto. Due scene che si alternano su una piattaforma rotante, scene tutte in chiave moderna dove i personaggi non hanno riferimenti costumistici classici a sottolienare una condizione che potrebbe essere attuale. I ricchi e i diseredati. Non mancano forzature di gusto molto discutibile, innecessarie, come le femmine (che si suppongo da postribolo) che vengono mostrate nella loro intimità con tanto di seduta sul WC e arrotolamenti vari sul letto che non lasciano spazio all’immaginazione. L’ambiente debosciato della corte ducale è sottolineato da contorcimenti e ammiccamenti a sfondo sessuale (che hanno come protagoniste avvenenti ballerine del corpo di ballo) ancora una volta troppo espliciti. Ma l’impostazione registica regge nonostante la assoluta assurdità del libretto che è dei peggiori del repertorio verdiano.
Forse la parte registicamente meno riuscita è quella finale dove i personaggi si muovono in modo artefatto dando più l’impressione di una rappresentazione da avanspettacolo che quella di una tragedia di amore e morte. Le conclusioni cui inevitabilmente si giunge è che gli spettacoli della Scala hanno sempre, comunque, una marcia in più e anche quando sono discutibili sono di alto livello come si addice a un teatro di caratura internazionale. Le voci sono state tutte all’altezza della situazione. Svetta la Gilda di Nadine Serra appauditissima fuori scena nelle sue due arie principali. Voce limpida, tersa perfettamente intonata e con grande capacità interpretativa. E molto buono anche il Rigoletto del mongolo Amartuvshin Enkhbat (dalla pronuncia impossibile): bella voce e possente e ottima capacità interpretativa. Un po’ meno felice (ma sempre su ottimo livello) il Duca di Mantova di Piero Pretti che in alcuni passaggi ha mostrato un certo sforzo vocale.
Nelle due parti minori di Sparafucile e Maddalena hanno ben figurato rispettivamente Gianluca Buratto e Marina Viotti. Tutti gli altri interpreti nella norma. Ottima la direzione di Michele Gamba supportato come sempre dalla grande professionalità dell’orchestra della Scala. Come si addice a un’opera di grande repertorio un teatro pieno in ogni ordine di posti e applausi senza incertezze a tutti protagonisti e anche parecchi a scena aperta. Insomma un successo a tutto tondo.
Con questa recensione termino la stagione attuale. Arrivederci alla fine di Agosto.
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati.
Direttore | Michele Gamba |
Regia | Mario Martone |
Scene | Margherita Palli |
Costumi | Ursula Patzak |
Luci | Pasquale Mari |
Coreografia | Daniela Schiavone |
Maestro del Coro | Alberto Malazzi |
CAST |
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Duca di Mantova | Piero Pretti |
Rigoletto | Amartuvshin Enkhbat |
Gilda | Nadine Sierra |
Sparafucile | Gianluca Buratto |
Maddalena | Marina Viotti |
Giovanna | Anna Malavasi |
Monterone | Fabrizio Beggi |
Marullo | Costantino Finucci |
Matteo Borsa | Francesco Pittari |
Ceprano | Andrea Pellegrini |
Contessa | Rosalia Cid |
Paggio | Mara Gaudenzi |
Usciere di corte |
Guillermo Esteban Bussolini |