MATISSE
Un giovane…
… di “belle speranze” che però dovrà tenere a bada “il giovanile ardore” e non scambiare l’interpretazione con il rallentamento dei tempi. E’ quanto è successo per la fantasia chopiniana iniziata con un languore che non si addice al compositore di Żelazowa Wola che molti approcciano come una sorta di esangue rappresentante della prima metà dell’800 mentre – come molte sue composizioni comprovano – era dotato di spirito e sangue seppure fiaccato dalla TBC. Ma certamente il brano di apertura del concerto è stato quello “meglio” eseguito. Che le variazioni “Paganini” di Brahms op. 35 siano ai vertici tecnici del pianismo è noto (Brahms giovane era di una tecnica strabiliante come comprovato dall’incontro con i coniugi Schumann) e richiedono mano di acciaio e precisione millimetrica. Non è il caso di Ranaldi che ad esempio già nella seconda variazione del primo libro ha avuto difficoltà con le triadi presenti così come nella difficilissima variazione undicesima del secondo libro. E non sono mancate le note false. Le “Paganini” prima di essere eseguite in pubblico debbono essere maturate a lungo anche perché il confronto con la classica registrazione di Michelangeli e – più recentemente – di Yuja Wang può essere impietoso. Quanto alla sonata di Prokof’ev è la più nota (insieme alla sesta) e non può diventare un farraginoso studio con profusione di pedale e sonorità sempre eccessive. Naturalmente successo di un pubblico di bocca buona e due bis fra i quali un accattivante e scadente pot pourri di temi di canzoni napoletane.
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati.
A titolo di pura curiosità, secondo alcuni medici Chopin avrebbe sofferto di fibrosi cistica invece che di TBC (J. O’Shea, “Musica e Medicina”).
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Questa non la sapevo. In fatto di medicina sono piuttosto carente e ho seguito la “vulgata” e quello che ho trovato scritto nelle biografie del grande polacco. Debbo dire che queste diagnosi a posteriori mi lasciano sempre molto perplesso ma non ho dubbi che O’Shea sia un luminare!
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Un Concerto come si poteva attendere da un giovane vincitore del Premio Venezia ( che non e’ lo Chopin ) in una sera d’ estate con tante rondini svolazzanti. ” Questo e’ Brahms ? ” ha chiesto alla sua vicina, lo spettatore davanti a me ,all’ incipit della Sonata di Prokoviev. Pur in una mia incomprensibilita’ della logica del programma e dei due bis ,per compiacere il pubblico ,appunto di una sera d’estate, si puo’ concludere , che e’ stato un Concerto piacevole..
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No, non è lo Chopin. Ogni giorno ci sono tre concorsi e si può immaginare il livello medio. Un vero esperto…. Questo è quello che passa il convento…
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