MATISSE
La ragione ..
… .alla “prima” della rumorosa e inconsueta contestazione del direttore d’orchestra all’inizio della seconda parte mi é piuttosto oscura. Contestazione rintuzzata da larga parte del pubblico e non ripetuta alla fine dell’opera. É sicuramente vero che la grande aria di Jago “Credo in un Dio crudele” é stata in larga misura un flop con l’orchestra che in vari punti ha sovrastato il baritono ma la ragione di questo non é l’orchestra ma la prestazione di Franco Vassallo che non ha mai raggiunto la personalità di Jago e la cui voce non é apparsa all’altezza del personaggio. Mancava quella nota di malvagitá necessaria e il volume della voce é stato in larga misura insufficiente. Poi la clacque…Portentosa invece la prestazione di Grigory Kunde che alla bellezza di 68 anni sostiene una parte da fare tremare i polsi e a causa della quale Otello compare raramente nei cartelloni.
Voce potente, intonazione quasi perfetta con solo qualche cedimento e arte teatrale sopraffina: un vero gigante dell’opera. Molto, molto brava Mariangela Sicilia come Desdemona in una parte molto ridotta rispetto all’archetipo shakespeariano e che ha eseguito la canzone del salice con tutte le sfumature necessarie al ruolo. Nell’ambito di oneste professionalità tutte le altre figure. La regia di Gabriele Lavia ha finalmente riportato il dramma nella sua cornice temporale dopo tutte le impostazioni “creative” di cui il mai sufficientemente deprecato Michieletto é l’alfiere. Domina la scena un grande drappo agitato dal vento che assume colori diversi e volta a volta é cielo, alcova e sfondo. Quella che forse é un po’ mancata é una dinamica nei movimenti dei cantanti che per spesso cantano in modo statico senza conformarsi allo spirito della musica eseguita. La direzione di Adam Fisch é stata di alto livello con l’unica pecca di alcune sonorità che hanno sovrastato il canto, ma solo con Jago e non per responsabilità del direttore. Complessivamente un bello spettacolo che ha degnamente concluso il ciclo del teatro in procinto di traslocare in un improbabile capannone fieristico per la bella durata di 4 anni (che poi vengono sempre sforati). Ma bando alle tristezze: un Otello all’altezza delle migliori tradizioni del comunale di Bologna premiato da prolungati applausi.
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati.
DIRETTORE Asher Fisch
REGIA E LUCI Gabriele Lavia
CAST
OTELLO Gregory Kunde
JAGO Franco Vassallo
MONTANO Luca Gallo
DESDEMONA Mariangela Sicilia
EMILIA Marina Ogii
UN ARALDO Tong Liu