MATISSE
Non sono assolutamente un fan..
…(eufemismo) delle opere in forma di oratorio che mi sono sempre sembrate una specie di “voglio e non posso“. Solo un Rheingold al regio di Torino di alcuni anni fa fu veramente di alta qualità (ma era intero e con una mimica dei protagonisti di primissimo ordine). L’idea che la “prima” della stagione operistica 2022 del teatro comunale cominci in questo modo non mi pare proprio esaltante e neppure le problematiche di budget possono in qualche modo giustificare la cosa. Ma il solo primo atto di un’opera mi pare veramente troppo come se vicenda e musica (così strettamente interallaciate nel mondo wagneriano) potessero essere interrotte a metà con un risultato monco e privo di significato. Ma anziché inserire nel programma il poema sinfonico di Strauss non si poteva completare l’opera wagneriana? Vai a capire il significato dell’operazione che indipendentemente dal risultato musicale appare veramente bizzarro. E’ come se di un film con suspense si proiettasse soltanto il primo tempo! Fra l’altro nel primo atto manca proprio “die Walküre“, Brünnhilde, essendo i protagonisti solo Siegmund, Siglinde e Hunding. Per non parlare dell’assenza di Wotan e Fricka. Come non rimpiangere il bellissimo Ring degli anni ’90? Ma altri tempi e soprattutto altro sovrintendente. Prima un breve poema sinfonico di Strauss (wagneriano quanto si voglia ma la correlazione non è sufficiente a giustificarne la presenza) quasi a compensare la lunghezza del primo atto di Die Walküre: ma questa è una stagione operistica o una sinfonica con i 90 minuti di musica di prammatica? Insomma un pot pourri di gusto assai discutibile certamente non degno di una “prima” che si rispetti (a meno che il comunale non abbia deciso di introdurre il concetto di “prima della prima”..). (E’ interessante il silenzio ancora una volta del comitato di indirizzo: probabilmente credeva che die Walküre fosse un’opera in un atto come il Rheingold… Ma questi carneadi a-musicali sono in grado di formulare un’opinione autonoma oppure fanno come i peones in parlamento che dicono sempre di sì pur di rimanere incollati al seggio?). Come esordio operistico del nuovo direttore (o direttrice?) meraviglia che abbia accettato la cosa. Ma s’ha da campa’… Quanto alla valutazione musicale possiamo dire che la nuova direttrice (uno scricciolo in senso buono dal punto di vista fisico) non si risparmia e il risultato è di ottima qualità. Un gesto sicuro e autorevole. Ottiene il meglio dall’orchestra del teatro valorizzando e domando- finalmente – gli ottoni così importanti nella partitura wagneriana. Eccezionale poi la prestazione dei tre cantanti coinvolti nel primo atto dell’opera. Innanzitutto Stuart Skelton nella parte di Sigmund: una voce potente e drammatica che incarna perfettamente la struggimento del personaggio e con una emissione quasi eccessiva (per lo sforzo fatto ha infatti avuto un piccolo cedimento nel finale). Comunque una prestazione maiuscola come dai tempi di Sigfried Jerusalem non se ne sentivano a Bologna. Sullo stesso piano la Siglinde di Elisabeth Strid che assomma alla potenza la duttilità di un fraseggio appassionato nelle parti più melodiche e che sfodera poderosi acuti da grande interprete wagneriana dove la partitura diventa più drammatica. Due voci che vorremmo riascoltare in un’opera compiuta, ad esempio nel Tristan und Isolde . Certamente di ottima qualità anche l’Hunding di Georg Zeppenfeld, un basso dalla voce minacciosa e profonda, purtroppo difficile da valutare appieno vista la parte ridotta che interpreta. Ma la grande riuscita della partitura wagneriana è frutto della fusione pressoché perfetta fra voci e orchestra, una prestazione complessiva come non se ne vedevano e sentivano da tempo e che fa presagire importanti risultati anche in futuro. E – per una volta, forse anche perché la fastidiosissima clacque del comunale di Wagner non capisce nulla – sono finalmente mancate quelle terribili esclamazioni a palcoscenico aperto che infestano le opere italiane (vedi cosa non fa l’ignoranza!). Un grande e meritato successo guastato da una drammatica, risibile, inaccettabile traduzione italiana del testo tedesco, probabilmente originata dal traduttore male usato di Google, utilizzato da un totale ignorante della lingua: ci si domanda come possa essere accettata da un teatro serio. Un italiano da sesto grado, persino in certe parti incomprensibile (da scrittori ermetici) che traduce – per esempio tranken come trincavano…. Per concludere, comunque, al di là del testo, una grande memorabile serata.
PS Naturalmente i soliti “giornalisti” hanno scritto articoli “prima della prima” (cioè senza avere assistito allo spettacolo). Come se si valutasse uno studente prima dell’esame e non a risultato ottenuto. E per sicurezza, oggi entrambe le edizioni locali dei due quotidiani a tiratura nazionale non hanno neppure segnalato l’evento: vuoi mai che qualcuno si ricordi dell’evento e domani si aspetti una recensione?
(Giovanni Neri – 76)
Direzione
CAST
SIEGLINDE Elisabeth Strid
SIEGMUND Stuart Skelton
HUNDING Georg Zeppenfeld
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Ritengo veramente ” balzano” se mi e’ concesso il termine, considerare l’ eccellente Concerto, cui ho assistito sabato scorso una “Prima” della Stagione d’ Opera e Balletto 2022.Credevo si trattasse di un Concerto della Stagione sinfonica!
Accettabile, come avviene in altre istituzioni. presentare una Opera in forma di concerto, se ben suonata e cantata come e’ avvenuto nei giorni scorsi. Meglio una Opera in piu’ ( INTERA ! ) che l’ennesima Aida con il regista egocentrico , che si antepone all ‘Autore.
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Mi sembra che dare il solo primo atto sia una cosa da pazzi. Peccato non essere una moschina che s’infila nelle riunioni in cui si prendono certe decisioni, e ascolta le cose che vengono dette…
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…. Morirebbe di infarto….
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Buongiorno Kurvenal e grazie per il bel commento .Ero molto prevenuto su Oksana Liniv avendola ascoltata ,e vista ,sul canale you tube del Teatro Comunale in alcune esecuzioni da direttore ospite .L’orchestra mi sembrava non rispondere molto alla direzione della Liniv in confronto alla direzione di Mariotti (sempre sul canale you tube ) ma forse gli orchestrali sono come i bambini a scuola quando arriva la supplente ,svogliati ,aspettano che il tempo passi e torni il Maestro.
Inoltre il gesto della Liniv mi sembrava troppo secco e accademico ,non mi avrebbe certo invogliato a seguirla invece….
Sul programma invece devo dire che mi ha tolto completamente la voglia di andarci spero che le ristrettezze economiche non incidano eccessivamente sulle scelte musicali ,ma possibile che non si trovi un manager musicale che faccia girare bene le cose anche (soprattutto) sul piano del ritorno economico?si potrebbe intanto proporre la stagione operistica o sinfonica in streaming a pagamento come fanno i Berliner (per esempio )?
Sulla scricciolaggine della “conducatora “di formazione ucraino-germanica confido nella cucina bolognese che ci restituisca un direttore wagneriano anche nelle forme poi, come dicono a Bologna “roba ceina,roba feina “(mi scuso per il bolognese scritto)
Saluti e buona prosecuzione d’anno.
Massimo
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