Frei aber einsam – Un sito irriverente e libero che recensisce gli eventi musicali. -Di tutti disse mal fuorché di Cristo scusandosi col dir "non lo conosco" – (Epitaffio di Pietro Aretino)
.. nelle Nozze di Figaro “Quel che compro io vendo. A quel che tutti dicono io non aggiungo un pelo“. Una voce “da dentro” del teatro comunale spiffera che si sta prendendo in considerazione di spostare gli spettacoli dal teatro al Paladozza. Un perfetto stage per una Traviata con la regia di Michieletto ambientata in un campo di basket, con Germont come allenatore, Violetta campionessa sul viale del tramonto e Alfredo playmaker. Ovviamente negli intervalli ci saranno esibizioni di majorettes e intermezzi pubblicitari. Il pubblico seduto sugli scomodi scranni sarà suddiviso fra i sostenitori della coppia fatale e quelli del severo genitore con ingressi separati per dividere le due tifoserie. L’acustica? Nessun problema: i cantanti si esibiranno in playback oppure dotati di microfoni e auricolari come al festival di Sanremo. Bosso sarebbe stato un perfetto direttore dello “spettacolo”. Non ci facciamo mancare proprio nulla. Inutile dire che dei vouchers promessi per il rimborso (?) degli spettacoli mancati non se ne vede l’ombra ma il timore è che si vogliano contrabbandare gli allestimenti nazional popolari del Paladozza come spettacoli da abbonamento. Non ci sarebbe da meravigliarsi: dopo il danno anche le beffe!
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6 risposte a "Comunale Bologna II – 8 Giugno 2020"
Ragionando sotto un profilo esclusivamente contabile sicuramente l’idea del PalaDozza forse risolverebbe la questione abbonamenti in corso da azzerare. E lí ci starebbero un bel po’ di abbonati se non tutti quei novecento che si dice sia la capienza del Teatro risolvendo in un sol colpo la questione.
Ma alla fine nessuno sarebbe così pazzo da attuare una scelta del genere, questo è sicuro!
Quella voce ha solo dato aria ai denti come si dice ……
E’ uno scherzo? Il Teatro trasferito al Paladozza?
La sede quanto meno… creativa (la sua boutade sul Direttore allenatore e tutto il resto è azzeccatissima, ormai possiamo aspettarci di tutto…Germont potrebbe essere una sorta di Zeman del basket…) mi fa venire in mente un ricordo di una quarantina di anni fa. Ero giovanissima ed una fan di Wagner e Birgit Nilsson. Non avendo modo di ascoltarla in teatro colsi l’ occasione di un suo recital… alla Ca’ del Liscio di Ravenna, regno della famiglia Casadei.
Andai un po’ dubbiosa per la natura del luogo ma rimasi basita: in quei grandi spazi l’ immensa voce della Nilsson risuonava in ogni anfratto, raggiungeva ogni angolo, ogni sedia, come se fosse a pochi metri. Ovviamente senza microfono. L’ acustica di quei grandi spazi sarà stata anche ottima ma fu ugualmente mpressionante. Una serata mai dimenticata. La natura impropria del luogo immediatamente scomparve.
Ma la Nilsson era la Nilsson…
Ragionando sotto un profilo esclusivamente contabile sicuramente l’idea del PalaDozza forse risolverebbe la questione abbonamenti in corso da azzerare. E lí ci starebbero un bel po’ di abbonati se non tutti quei novecento che si dice sia la capienza del Teatro risolvendo in un sol colpo la questione.
Ma alla fine nessuno sarebbe così pazzo da attuare una scelta del genere, questo è sicuro!
Quella voce ha solo dato aria ai denti come si dice ……
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Concordo: spero che sia solo una bufala….. Ma non si finisce mai di essere stupiti….
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Lo vorrei sentire Bocelli cantare al Paladozza. Senza microfono, ovviamente… (“Sentire” è un eufemismo, ovvio…)
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!!!!!!!
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E’ uno scherzo? Il Teatro trasferito al Paladozza?
La sede quanto meno… creativa (la sua boutade sul Direttore allenatore e tutto il resto è azzeccatissima, ormai possiamo aspettarci di tutto…Germont potrebbe essere una sorta di Zeman del basket…) mi fa venire in mente un ricordo di una quarantina di anni fa. Ero giovanissima ed una fan di Wagner e Birgit Nilsson. Non avendo modo di ascoltarla in teatro colsi l’ occasione di un suo recital… alla Ca’ del Liscio di Ravenna, regno della famiglia Casadei.
Andai un po’ dubbiosa per la natura del luogo ma rimasi basita: in quei grandi spazi l’ immensa voce della Nilsson risuonava in ogni anfratto, raggiungeva ogni angolo, ogni sedia, come se fosse a pochi metri. Ovviamente senza microfono. L’ acustica di quei grandi spazi sarà stata anche ottima ma fu ugualmente mpressionante. Una serata mai dimenticata. La natura impropria del luogo immediatamente scomparve.
Ma la Nilsson era la Nilsson…
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… ma noi abbiamo Bocelli, vuol mettere?….
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